Il patrimonio artistico dell'Accademia
Georgica >>> Eredità
Raffaele Simboli
L'eredità del Comm. Raffaele Simboli
Note biografiche su Raffaele Simboli
(1880-1949)
Nato a Treia il 9 maggio 1880 da Angelo e da
Gesualda Sparvoli, vi trascorse la sua adolescenza
dedicandosi con impegno allo studio e mirando al
conseguimento di un diploma di Istituto secondario.
Raggiunto lodevolmente tale scopo si trasferiva a
Roma nel febbraio 1901 impegnandosi subito presso
l'Amministrazione della «Nuova Antologia» (allora
diretta dal senatore Maggiorino Ferraris)
pubblicando saltuariamente articoli di varia natura.
Poco appresso mosso dall'impulso di contribuire al
sostentamento della famiglia – provata da frequenti
lutti, sopportati con serena rassegnazione –
iniziava la sua attività di corrispondenza
pubblicistica prima con la «Tribuna» di San Paolo
del Brasile, successivamente con la «Tribuna
Italiana», con «Siglo», con «Mercurio», con «Bianco
y Negro» nonché con altre riviste quali «Di Voche»
di Berlino, «Verno!» di Parigi, «Niva» di
Pietroburgo, «The Vord to day» di Chicago, ecc.
AI 1903 risale la sua prima collaborazione con la
rivista argentina «Caras y Caretas» ove ha profuso
energie per circa un quarantennio, e così anche con
la molto pregevole rivista «Plus Ultra» diffusissima
In tutta l'America Latina.
AI 1908, seguendo il consiglio del fratello Paride,
prese parte ad un concorso bandito dalla Pubblica
Amministrazione finanziaria dello Stato, superando
brillantemente gli esami ed iniziandovi subito la
carriera.
Da allora rallentò la sua attività di pubblicista
riservandola alle sole riviste dell'America Latina.
Contava numerose amicizie nell'ambiente degli
Artisti, in quello dei Diplomatici e ciò non solo
per merito della sua cultura ed intelligenza ma
anche, e forse soprattutto, per la nobiltà del suo
carattere. Confermano ciò i ritratti con dedica
autografa di illustri personalità nel campo delle
scienze, delle lettere, delle arti; ritratti ora
raccolti in questa sala dedicata al suo nome.
Il suo modesto patrimonio treiese, frutto di
un'intera vita di attivo e nobile lavoro, forse
anche di sacrificio, lasciava con nobile impulso
alla istituzione cittadina di beneficenza e
destinava il suo appartamento all'Accademia
Georgica.
Nel difficile periodo postbellico, in una situazione
di forzata inattività, l'Accademia ebbe un
particolare conforto dalla munifica attenzione e
sollecitudine del Cavalier Raffaele Simboli. Questi
dispose infatti, con dettato testamentario, che alla
Sua scomparsa alcuni dei beni posseduti passassero
in proprietà alla Georgica. Nel 1950 l'Accademia
divenne pertanto proprietaria dell'appartamento sito
all'ultimo piano dello stabile attiguo alla
palazzina Valadier ed entrò in possesso di
importanti raccolte ed opere d'arte appartenute
all'illustre benefattore. Di tali beni fanno parte
quadri preziosi, tra cui i ritratti dipinti da
Giacomo Balla, una collezione di libri e riviste,
lastre fotografiche ed un fondo iconografico.
I personaggi del
Novecento nella collezione fotografica di Raffaele
Simboli
Il fondo in questione, composto da 102 pezzi,
comprende foto d'epoca, caricature, disegni,
immagini tratte da giornali e riviste. Una precisa
clausola testamentaria detta la volontà
dell'estinto: l'Accademia Georgica deve dedicare una
stanza alla Sua memoria.
Proprio in questa sala, il Magistrato Accademico ha
ritenuto doveroso valorizzare il pregevole corpus di
fotografie d'epoca (databili nel periodo 1922-1940)
ritraenti personaggi famosi che spesso hanno
autografato il loro ritratto aggiungendo una dedica
personale al cavalier Simboli. Si tratta di foto di
politici illustri, di artisti di teatro e di cinema,
di scrittori rimasti famosi nella letteratura
italiana e straniera, di esponenti della cultura di
fine Ottocento e della prima metà del Novecento.
Per essere rimaste a lungo incorniciate ed esposte
nelle teche originarie, il tempo, le alterazioni di
temperatura e di luce stavano per compromettere
irrimediabilmente queste raffinate e suggestive
fotografie che documentano i contatti, le conoscenze
e gli incontri del proprietario con le più celebri
personalità del Suo tempo. Effettuata dunque una
paziente catalogazione il Magistrato Accademico ha
voluto provvedere al recupero, al restauro e alla
riproduzione digitale delle immagini, per
scongiurare ogni rischio di perderle o averle
inutilizzabili.
La mostra è stata allestita in maniera sobria ed
essenziale, quasi a voler riproporre l'atmosfera
intima e quotidiana dello spazio privato in cui le
fotografie esposte hanno per decenni occhieggiato,
dalle pareti, dai tavoli e dalla scrivania del
proprietario, verso gli amici e i conoscenti che gli
rendevano visita. Così come fanno ora i visitatori
della mostra.
Segue l'elenco delle
riproduzioni delle foto con dedica esposte nella
sala Simboli:
1. Iosefina H. De
Satrusselin
2. Giudice
Majetti
3. Trilussa
4. F. P.
Michetti
5. Ermete
Novelli
6. Eleonora
Duse
7. Eleonora
Duse
8. Alfredo
Testoni
9. Sibilla
Aleramo
10. G. Sergi
11. Angelo
Zanelli
12. Giacomo
Puccini
13. Joan De
Loira Reilly
14. Virginia
Reiter
15. Alessio
lossupof
16. Artisti
lirici argentini
17. Luigi
Pirandello (?)
18. Fausto Maria
Martini
19. Enrico
Arcione
20. Martin
Quinquela
21. Armando
Farabollini
22. Roberto
Bracco
23. Mark Twain
24. Pietro
Mascagni
25. Francesco De
Pinedo
26. Maria
Montessori
27. Oreste
Calabresi
28. Orchestra
Bianchi alle Piramidi
29. Marco Praga
30. Antonio
Mancini (?)
31. Luigi
Pirandello
|
32. Umberto
Giordano
33. Gabriele
D'Annunzio
34. Anton Cecov
35. G. Cena, M.
Gorkij, G. Boni al Foro romano
36. Arnaldo
Bocchi
37. Giuseppe
Guastalla
38. De Rosa
39. Adelaide
Ristori
40. ?
41. David Levi
Moreno
42. Mario
Barberis
43. Guglielmo
Marconi
44. Lorenzo
Perosi
45. Massimo
Bontempelli
46. ?
47. Giacomo
Balla
48. Grazia
Deledda
49. Carlotta
Strampelli
50. Arturo
Ferraris
51. Giovanni
Verga
52. Gai Cassolo
53. ?
54. Maggiorino
Ferraris
55. Carlo
Bertolazzi
56. Vitaliani
57. Ada Negri
58. Isabelita
Marengo
59. Rosso di San
Secondo
60. Mario
Rutelli
61. Giuseppe
Nigro
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Eredità Simboli: i dipinti di Giacomo Balla
L’Accademia Georgica di
Treia conserva due opere del tutto inedite di
Giacomo Balla, due ritratti dedicati
all’intellettuale treiese Raffaele Simboli e alla
madre, donati all’Accademia dallo stesso Simboli:
datati rispettivamente 1936 e 1928, i due ritratti
si collocano nella fase del “ritorno all’ordine” ed
evidenziano la maestria del pittore nella resa
dell’incarnato attraverso un uso del colore che si
trasforma in materia liquida e filamentosa,
costruendo le immagini attraverso delle sottili
variazioni di luce che danno un tono flou al viso
materno. Il volto segnato dagli anni, ma sorridente,
dell’anziana signora affiora dall’ombra del fondo e
la luce proveniente da sinistra da risalto allo
sguardo liquido, ai fili bianchi dei capelli, alla
collana di perle ed al pizzo che orna il collo della
camicetta. Più originale appare invece il taglio
sfruttato per il ritratto di Raffaele Simboli: la
verticale segnata dal busto deflette per lo scarto
laterale della testa, lasciando così intravvedere
sullo sfondo una veduta di Treia da una finestra del
suo appartamento che dà sulla piazza, oggi sede
dell’Accademia Georgica.
Ma non solo: vi è stata una
sorpresa nella sorpresa quando, osservando il
dipinto, ci si è trovati di fronte ad un’opera
nell’opera. Nel ritratto del benemerito cittadino
treiese Simboli, Balla propone infatti un
interessante effetto
trompe
l'oeil, riproducendo alle spalle del
personaggio un suo dipinto raffigurante una giovane
donna che conversa con una amica e, all’interno di
quest’ultimo, sulla parete retrostante, un ulteriore
dipinto, eseguito nella fase di adesione al
Futurismo, negli anni Venti.
Dunque Balla che ritrae un
personaggio stimato per parlare anche un po’ di se
stesso, con un quadro che in realtà cela tappe
importanti della carriera artistica del suo autore.
Insomma una citazione di se stesso a tutti gli
effetti.
“In un solo quadro, Balla ne propone ben tre,
offrendoci l'opportunità di effettuare un excursus
retrospettivo della sua opera. Spaziando dalle
composizioni di impronta futurista alle immagini
suadenti del "ritorno all'ordine" l'opera
marchigiana, che per la prima volta esce dai saloni
austeri dell'Accademia Georgica, sintetizza un
intero percorso creativo e nel contempo evidenzia un
momento di passaggio epocale nel quadro dell'arte
dei primi decenni del XX secolo.”
Questo è quanto ha detto alla stampa durante la
presentazione della mostra “Futurismo Inedito –
I ritratti nascosti”, tenutasi nel 2010 ad
Ascoli Piceno, il curatore Stefano Papetti a cui si
deve la scoperta “dei Balla e l’individuazione dei
tre quadri in uno”.
Il
terzo dipinto di Giacomo Balla, anch’esso contenuto
dell’eredità Simboli custodita dall’Accademia, viene
definito dal donante “stupenda testa di profilo
elichesco di Elica Balla” ed è stato eseguito dalla
seconda figlia del pittore futurista.
Nata nel 1914, dieci anni
dopo la primogenita Luce, Elica, più sicura e
moderna, quasi “spregiudicata”, con il nome
Ballelica riesce di più ad imporre la sua autonoma
personalità nel campo della pittura partecipando a
molte mostre futuriste e intessendo personali
rapporti con il mondo artistico romano e nazionale.
Tra le sue prime importanti apparizioni in pubblico,
quella del 1929 alla Mostra Trentatre artisti
futuristi della Galleria Pesaro di Milano
(Aeropittura), del 1931 sempre alla Galleria Pesaro
alla Mostra Futurista di Aeropittura e Scenografia,
41 aeropittori futuristi (Dinamismo Aereo) e ancora
del ’31 a Trieste alla Prima Mostra Triestina di
Pittura Aeropittura Futurista, organizzata da Bruno
G. Sanzin. In seguito è spesso presente con il padre
in tante esposizioni di rilievo.
Modelle di Giacomo, che le
ritrae in varie pose e momenti e che si serve di
loro – ancora una volta di più di Luce – per
sperimentare certe sue ricerche sulla luce e la
trasparenza, le due figlie sono negli ultimi anni
preziose custodi delle opere del padre, che
diffondono e fanno apprezzare in tutto il mondo
rinverdendone continuamente la fama.
Eredità Simboli: altri contenuti artistici
di pregio
§
Autoritratto di Vincenzo Gemito - disegno ad
acquarello monocromo
§
Apoteosi del Cristianesimo - disegno
§
Testa di Cristo - disegno dello scultore Edoardo
Rubino
§
Carretta argentina nella Pampas - acquaforte di Pio
Collidavino
§
Baccanale - bozzetto ad olio del pittore Giuseppe
Rivaroli
§
Maschera in ceramica - dono di Bigazzi
§
Medaglioni in bronzo nei quali sono effigiati il
Comm. Raffaele Simboli (al centro), il fratello
Paride (a destra) e la sorella Linda (a sinistra)
Galleria fotografica
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