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Attività Editoriale >>> Il teatro di Treia e il suo Archivio
Il teatro di Treia e il
suo Archivio: dal “Carteggio Fabiano Valenti” la
storia, le caratteristiche architettoniche e
strutturali, le curiosità e le rappresentazioni del
Teatro Comunale di Treia
a cura di Gabriele Cameranesi
Macerata, Simple, 2011
110 p.
; ill. ; 24 cm
La restituzione di un edificio
storico all’uso della cittadinanza costituisce
sempre un evento di grande rilievo culturale e
sociale. Ciò è particolarmente vero quando a
riappropriarsi della sua specifica funzione è il
Teatro Comunale che, nel caso di Treia, ha visto il
pregevole fabbricato prospiciente piazza Arcangeli
riprendere l’attività nel 2002, dopo un lungo
periodo di stasi imposto dagli interventi di
restauro.
A distanza di un decennio da
quell’avvenimento, che costituisce un merito insigne
dell’Amministrazione municipale, sopraggiunge un
volume, frutto del lavoro di sintesi compiuto
dall’accademico dott. Gabriele Cameranesi, già vice
segretario del Comune di Treia e appassionato
conoscitore della storia e della cultura locale che,
con un certosino lavoro di vaglio delle notizie e di
organizzazione espositiva in forma piana ed elegante
delle stesse, ha svolto una breve presentazione del
Teatro Comunale, tracciandone la storia, le
caratteristiche architettoniche, raccontando la fase
del recente restauro, durante la quale è avvenuto il
passaggio di proprietà dai condomini al Comune, e la
ripresa della fiorente attività fino ai giorni
nostri. Nel testo non mancano riferimenti specifici
ad alcune curiosità che si possono rinvenire nei
carteggi.
Nel lavoro l’autore ha inteso
seguire un filone storico-sociale per far conoscere
la storia di Treia non scritta: tra le “carte del
teatro” si rinviene la storia degli ultimi due
secoli, quella storia “anonima”, che non contiene
date di eventi che hanno cambiato la “vita” di
Treia, ma, tuttavia, ci descrive indirettamente la
società treiese di quel periodo storico.
Un autentico tesoro che, se ben
letto ed interpretato, costituisce un punto di
riferimento indispensabile per comprendere le stesse
origini dell’attuale comunità ma costituisce,
soprattutto, un imperituro atto di amore della
società treiese nei confronti di una sua
imprescindibile appendice, quale è stata ed
attualmente è il Teatro cittadino.
Nel recente percorso che ha portato la struttura
architettonica del Teatro, ossia il contenitore, a
coincidere di nuovo con il contenuto, ossia la
promozione delle rappresentazioni e dell’attività
performativa, si inserisce la genesi di questo libro
che l’Accademia Georgica di Treia ha fermamente
voluto realizzare con il pieno sostegno
dell’Amministrazione comunale treiese.
Un ambito, quello teatrale, particolarmente legato
all’Accademia – attraverso l’emblematica figura del
suo più illustre esponente Fortunato Benigni – che
proprio in quei recenti anni in cui la struttura
cittadina si apriva a nuova vita veniva elaborando
un ambizioso piano di recupero e valorizzazione del
patrimonio librario, dei fondi archivistici e delle
raccolte documentarie inerenti la città. Un piano
supportato dall’utilizzo di aggiornati sistemi
informatici, idonei a favorire tanto la
catalogazione quanto la fruibilità del patrimonio
stesso.
In questa prospettiva al Magistrato Accademico non è
sfuggita l’importanza che doveva avere l’ingente
corpus di carte accumulatosi nel tempo presso gli
uffici comunali al fine di supportare la pratica
amministrativa di ripristino del Teatro Comunale. Un
iter lungo, come si è detto, la cui procedura fu
assunta dal sindaco Fabiano Valenti che di quel
progetto di recupero ha fatto una ragione costante
dei suoi mandati e della sua passione per la
salvaguardia delle memorie civiche. A lui si deve
l’aver seguito le fasi del restauro ma soprattutto
l’aver personalmente avviato la ricerca e la
raccolta di gran parte della documentazione relativa
alle vicende del teatro cittadino: dapprima come
sindaco, poi come pensionato desideroso di rendersi
ancora una volta disponibile a dedicare parte del
suo tempo alla sistemazioni del prezioso archivio
teatrale perché, in fondo, stava a cuore che i
treiesi, conoscendone la storia e le alterne
vicende, fossero orgogliosi di quel grande tesoro
che hanno, il Teatro, appunto, non solo per il
piccolo gioiello architettonico che rappresenta, ma,
soprattutto, per essere sempre stato il cuore
pulsante della Città, il fiore all’occhiello di
Treia.
Pertanto, concluso l’uso d’ufficio del corpus
documentario in oggetto, è sembrato giusto
acquisirlo e archiviarlo sotto il nome di Carteggio
Fabiano Valenti, quale segno di gratitudine verso
chi ha assiduamente profuso impegno a favore della
riattivazione del Teatro. Il materiale raccolto è
andato ad integrare le carte conservate
nell’Accademia Georgica provenienti dall’Archivio
Comunale e si è così costituito un fondo unitario,
ricco di informazioni e di curiosità: un fondo a
disposizione di quanti, studiosi e appassionati,
vorranno approfondire un aspetto tanto importante
della storia della comunità treiese. Il complessivo
riordino del Carteggio Fabiano Valenti è stato
realizzato grazie al contributo economico della
Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di
Macerata.
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