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Il teatro di Treia e il suo Archivio: presentato il
volume di Gabriele Cameranesi edito dall’Accademia
Georgica e dal Comune di Treia
Dal “Carteggio Fabiano Valenti” la
storia, le caratteristiche architettoniche e
strutturali, le curiosità e le rappresentazioni del
Teatro Comunale di Treia
Treia, Teatro
Comunale, 28 dicembre 2011
La restituzione di un edificio storico all’uso della
cittadinanza costituisce sempre un evento di grande
rilievo culturale e sociale. Ciò è particolarmente
vero quando a riappropriarsi della sua specifica
funzione è il Teatro Comunale che, nel caso di
Treia, ha visto il pregevole fabbricato prospiciente
piazza Arcangeli riprendere l’attività nel 2002,
dopo un lungo periodo di stasi imposto dagli
interventi di restauro.
A distanza di un decennio da quell’avvenimento, che
costituisce un merito insigne dell’Amministrazione
municipale, sopraggiunge un volume, frutto del
lavoro di sintesi compiuto dall’accademico dott.
Gabriele Cameranesi, già vice segretario del Comune
di Treia e appassionato conoscitore della storia e
della cultura locale che, con un certosino lavoro di
vaglio delle notizie e di organizzazione espositiva
in forma piana ed elegante delle stesse, ha svolto
una breve presentazione del Teatro Comunale,
tracciandone la storia, le caratteristiche
architettoniche, raccontando la fase del recente
restauro, durante la quale è avvenuto il passaggio
di proprietà dai condomini al Comune, e la ripresa
della fiorente attività fino ai giorni nostri. Nel
testo non mancano riferimenti specifici ad alcune
curiosità che si possono rinvenire nei carteggi.
Nel lavoro l’autore ha inteso seguire un filone
storico-sociale per far conoscere la storia di Treia
non scritta: tra le “carte del teatro” si rinviene
la storia degli ultimi due secoli, quella storia
“anonima”, che non contiene date di eventi che hanno
cambiato la “vita” di Treia, ma, tuttavia, ci
descrive indirettamente la società treiese di quel
periodo storico.
Un autentico tesoro che, se ben letto ed
interpretato, costituisce un punto di riferimento
indispensabile per comprendere le stesse origini
dell’attuale comunità ma costituisce, soprattutto,
un imperituro atto di amore della società treiese
nei confronti di una sua imprescindibile appendice,
quale è stata ed attualmente è il Teatro cittadino.
Nel recente percorso che ha portato la struttura
architettonica del Teatro, ossia il contenitore, a
coincidere di nuovo con il contenuto, ossia la
promozione delle rappresentazioni e dell’attività
performativa, si inserisce la genesi di questo libro
che l’Accademia Georgica di Treia ha fermamente
voluto realizzare con il pieno sostegno
dell’Amministrazione comunale treiese.
Un ambito, quello teatrale, particolarmente legato
all’Accademia – attraverso l’emblematica figura del
suo più illustre esponente Fortunato Benigni – che
proprio in quei recenti anni in cui la struttura
cittadina si apriva a nuova vita veniva elaborando
un ambizioso piano di recupero e valorizzazione del
patrimonio librario, dei fondi archivistici e delle
raccolte documentarie inerenti la città. Un piano
supportato dall’utilizzo di aggiornati sistemi
informatici, idonei a favorire tanto la
catalogazione quanto la fruibilità del patrimonio
stesso.
In questa prospettiva al Magistrato Accademico non è
sfuggita l’importanza che doveva avere l’ingente
corpus di carte accumulatosi nel tempo presso gli
uffici comunali al fine di supportare la pratica
amministrativa di ripristino del Teatro Comunale. Un
iter lungo, come si è detto, la cui procedura fu
assunta dal sindaco Fabiano Valenti che di quel
progetto di recupero ha fatto una ragione costante
dei suoi mandati e della sua passione per la
salvaguardia delle memorie civiche. A lui si deve
l’aver seguito le fasi del restauro ma soprattutto
l’aver personalmente avviato la ricerca e la
raccolta di gran parte della documentazione relativa
alle vicende del teatro cittadino: dapprima come
sindaco, poi come pensionato desideroso di rendersi
ancora una volta disponibile a dedicare parte del
suo tempo alla sistemazioni del prezioso archivio
teatrale perché, in fondo, stava a cuore che i
treiesi, conoscendone la storia e le alterne
vicende, fossero orgogliosi di quel grande tesoro
che hanno, il Teatro, appunto, non solo per il
piccolo gioiello architettonico che rappresenta, ma,
soprattutto, per essere sempre stato il cuore
pulsante della Città, il fiore all’occhiello di
Treia.
Pertanto,
concluso l’uso d’ufficio del corpus documentario in
oggetto, è sembrato giusto acquisirlo e archiviarlo
sotto il nome di
Carteggio
Fabiano Valenti, quale segno di gratitudine
verso chi ha assiduamente profuso impegno a favore
della riattivazione del Teatro. Il materiale
raccolto è andato ad integrare le carte conservate
nell’Accademia Georgica provenienti dall’Archivio
Comunale e si è così costituito un fondo unitario,
ricco di informazioni e di curiosità: un fondo a
disposizione di quanti, studiosi e appassionati,
vorranno approfondire un aspetto tanto importante
della storia della comunità treiese. Il complessivo
riordino del
Carteggio
Fabiano Valenti è stato realizzato grazie al
contributo economico della Fondazione Cassa di
Risparmio della Provincia di Macerata.
In una vivace serata condotta da Lucia De Luca del
Teatro dei
Picari e allietata dall’anteprima della nuova
pièce della
compagnia teatrale Fabiano Valenti “Da u
médicu”, oltre all’intervento del Sindaco di Treia
Luigi Santalucia, del Presidente dell’Accademia
Prof. Carlo Pongetti, dell’autore del libro Gabriele
Cameranesi e dei discendenti del compianto Valenti,
protagonisti sul palcoscenico sono stati anche gli
ex condomini e i loro eredi che nel 1988,
dimostrando grande generosità ed un elevato senso
civico, convennero di sciogliere il condominio e di
cedere al Comune di Treia le loro quote di proprietà
dietro la corresponsione di una somma simbolica. In
quella circostanza fu grande il merito di aver
compreso come, rinunciando a quei privilegi che
erano appannaggio dei loro predecessori dal 1822,
avrebbero potuto garantire la salvezza del Teatro
cittadino che era, è e sarà sempre una proprietà
della Comunità treiese.
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