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Riordino Archivio Storico Comunale di Treia
Progetto di recupero e catalogazione del patrimonio
archivistico storico del Comune di Treia
1° stralcio - Secolo XIX
La nuova definizione di "archivio storico"
viene dettata, per quanto riguarda gli enti
pubblici, dall’art. 30, c. 4 del D.Lgs. 22 gennaio
2004 n. 42: «esso è costituito dai documenti
relativi agli affari esauriti da oltre quaranta
anni».
La parte di archivio storico del Comune di Treia,
conservata nel piano seminterrato del palazzo
municipale rappresenta una serie di fascicoli che
documentano lo svolgimento della vita e della storia
locale dal periodo post-napoleonico all’Unità
d’Italia (sec. XIX), al periodo fascista, fino agli
albori dell’Italia repubblicana, sino ai tempi
attuali (2005).
In questi ultimi anni
l’Accademia ha subito importanti evoluzioni sia dal
punto di vista strutturale mediante i lavori di
restauro, ripristino ed adeguamento impiantistico,
sia mediante la sistemazione, catalogazione,
recupero e messa in sicurezza del
patrimonio
librario,
archivistico
e di altri beni
culturali presenti e custoditi in Accademia,
mediante l’utilizzo di procedure convenzionali
riconosciute a livello nazionale ed internazionale,
anche informatiche.
Tutto ciò è finalizzato
oltre al normale trattamento del materiale custodito
nel rispetto della normativa vigente in materia di
beni culturali, anche alla realizzazione del “Nuovo
Portale Internet dell’Accademia” che ha lo scopo di
valorizzare, divulgare e agevolare la fruizione del
patrimonio culturale presente e custodito
presso l’Accademia Georgica, anche da remoto, per
attrarre soprattutto il mondo dei giovanissimi con i
moderni e accattivanti metodi comunicativi a loro
destinati, in modo da avvicinarli e trasmettere la
memoria anche alle nuove generazioni di immigrati
per facilitarne l’inserimento e l’integrazione.
A completamento
della sistemazione
definitiva di tutto il patrimonio archivistico,
compreso quello storico Comunale, l’Accademia,
in collaborazione con il Comune di Treia, e in
accordo con la Soprintendenza Archivistica delle
Marche ha avviato un ambizioso progetto di recupero,
restauro e catalogazione dell’intero fondo storico
del Comune di Treia dalle origini fino al 1970.
L’Archivio Storico Comunale dalle origini fino agli
inizi del 1800 è conservato da sempre presso idonei
locali dell’Accademia Georgica, mentre la restante
parte, dal 1800 fino al 1970, presso idonei locali
nei sotterranei del palazzo comunale.
L’archivio
dell’Ottocento, oggetto del presente intervento è
conservato in
n. 300 vecchi
faldoni contenenti una serie di fascicoli che
documentano lo svolgimento della vita e della storia
locale dal periodo post-napoleonico all’Unità
d’Italia (sec. XIX) ed ha uno sviluppo di circa 45
metri lineari complessivi.
Gli stessi accuratamente imballati sono stati
trasportati dai locali comunali destinati
all’archivio ai locali dell’Accademia per essere
trattati, successivamente saranno definitivamente
collocati nei locali dell’Accademia all’uopo
destinati.
Sommariamente il lavoro consisterà nelle
seguenti fasi:
schedatura di tutto il materiale documentario
inerente la sezione storica d’archivio a livello di
unità archivistica, intendendosi come tale, di
norma, ogni fascicolo, ogni volume, ogni registro,
ogni disegno e ogni pergamena facente parte
dell’archivio;
le schede dovranno contenere, all’adeguato
livello di pertinenza, almeno i seguenti elementi:
segnatura/e o codice/i identificativo/i;
denominazione o titolo; descrizione di contenuto;
data/e; livello di descrizione; consistenza e
supporto/i dell’unità di descrizione; denominazione
del/dei soggetto/i produttore/i; condizioni che
regolano l’accesso e la riproduzione;
caratteristiche materiali e requisiti tecnici;
evidenziazione delle voci d’indice più
significative;
riordino delle carte secondo il metodo
storico tramite ricostruzione delle serie
originarie;
condizionamento del materiale mediante
apposizione sulle unità archivistiche (fascicoli,
registri, volumi) e sulle unità di conservazione
(faldoni, scatole), di segnature appropriate ad
identificare il materiale in riscontro con
l’inventario e consentirne l’ordinata conservazione
e fruizione;
redazione
di un inventario analitico, corredato dai seguenti
elementi obbligatori: cenno storico-istituzionale su
tutti i soggetti produttori dei fondi che compongono
l’archivio o nota biografica, redatto con speciale
attenzione nel caso di soggetti privati o di
particolare rilevanza; storia dell’archivio oggetto
del riordino; introduzione di
carattere
archivistico che chiarisca i criteri adottati per il
riordino e l’architettura assunta dall’archivio
riordinato; bibliografia di riferimento di carattere
storico e archivistico, locale e non locale; schema
di ordinamento; descrizione delle unità
archivistiche organizzate sulla base della struttura
dell’archivio; indici.
l’inventario potrà essere corredato da
trascrizioni, riproduzioni digitali, immagini e
altri materiali utili ad una migliore comprensione
del soggetto produttore dell’archivio e dei
documenti.
Le procedure e gli interventi sono stati concordati
e autorizzati con la competente Soprintendenza
archivistica per le Marche.
Tutto il lavoro è affidato a due giovani archivisti
laureati presso l’Università di Macerata:
Dott.ssa Chiara Seresi
di Macerata: laurea triennale in Scienze e
conservazione dei Beni Archivistici e Librari
conseguita presso l’Università degli Studi di
Macerata;
Dott. Leonardo D'Agostino
di Macerata: laurea triennale in Beni
Culturali, Archivistica, Storia dell'Arte,
Biblioteconomia conseguita presso l’Università degli
Studi di Macerata e laureando in Storia dell'Arte
(corso magistrale) presso l’Università degli Studi
di Urbino.
Il Coordinamernto e la
supervisione di questi due giovani archivisti è
stato affidato alla Dott.ssa Allegra Paci
della Cooperativa “EBLA” di Cesena,
archivista esperta già collaboratrice di questa
Accademia e che in precedenza ha curato
l’inventariazione di diversi archivi.
L’utilizzo di giovani
laureati è una metodologia adottata dall’Accademia
al fine non solo di destinare le poche risorse
economiche concesse da soggetti pubblici e privati
in favore dei giovani ma, soprattutto, di offrire
loro una seria esperienza di lavoro volta ad
arricchire le singole conoscenze/competenze.
La realizzazione di questo progetto è stata resa
possibile grazie alla Fondazione Cassa di
Risparmio di Macerata che da sempre è
vicina al processo di valorizzazione del nostro
patrimonio culturale.
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