Progetti Realizzati >>> Digitalizzazione Pergamene (2011)
Digitalizzazione del fondi diplomatico-pergamenaceo
dell'Archivio Storico Comunale di Treia custodito
dall'Accademia Georgica
Il fondo diplomatico
dell’Archivio Comunale di Treia, conservato presso
l’Accademia Georgica sin dalla fine del XIX secolo,
ricco di 1196 pergamene con un percorso
cronologico cha va dal 1161 al 1854,
costituisce una fonte di inesauribile valore
storico-documentario per la conoscenza delle radici
e delle memorie locali. Delle 1196 pergamene,
riguardanti per lo più atti giuridici di varia
natura che vedono Montecchio protagonista di un
processo che segna l’affermarsi di magistrature,
dell’economia e delle società tipiche dei luoghi
della Marca inseriti nel sistema dello Stato
pontificio, ben 12 appartengono al XII secolo, circa
600 al XIII e circa 40 al XIV. Come dire che ad
essere maggiormente documentati sono proprio gli
anni cruciali e cioè quelli della formazione del
comune, della sua crescita territoriale e del suo
assestamento. Secolo dopo secolo il numero delle
pergamene va via via diminuendo sino a ridursi ai
soli atti ufficiali emanati dalla S. Sede e dai
rappresentanti pontifici.
Il primo che ha sondato tale
documentazione è stato Fortunato Benigni il quale,
però, non riuscì mai a pubblicare i risultati delle
sue ricerche. Benigni studiò le pergamene del fondo
treiese anche per conto dell’abate Giuseppe Colucci
che, invece, nel 1780 diede alle stampe l’opera
nella quale vengono riportate le trascrizioni di
diverse pergamene. Un secolo più tardi, e
precisamente nel 1905, il canonico treiese Augusto
Grassi-Coluzi, dopo aver riordinato l’archivio,
pubblicò un volumetto intitolato: Annali di
Montecchio ora Treia. La pubblicazione del
Grassi-Coluzi ha preso in esame le pergamene
riguardanti gli anni dal 1157 al 1400, ordinandole
in base alla materia e regestandole con la
trascrizione di parte del testo in latino. Qualche
anno fa l’Accademia Georgica, custode dell’Archivio
diplomatico, ha incaricato due archivisti di Stato,
le dott.sse Maria Grazia Pancaldi e Isabella
Cervellini, di effettuare una ormai necessaria
operazione di maquillage del fondo, dopo decenni di
abbandono, per metterne in luce l’importanza
quantitativa e qualitativa, perché fosse meglio
conosciuto ed apprezzato ed anche per offrire agli
studiosi un utile strumento di lavoro riguardante
una interessante porzione di storia marchigiana.
Tale lavoro, durato tre anni e completato nel 1995,
è consistito innanzitutto in una preliminare
operazione di verifica della reale consistenza
dell’Archivio a cui ha fatto seguito una nuova
numerazione e la redazione dei regesti. Già la prima
fase di lavoro aveva ben evidenziato l’importanza
del fondo indipendentemente dalla sua vastità. Il
risultato ultimo dell’intervento è stato un
inventario recante i regesti in italiano di tutte le
pergamene. Uno strumento archivistico che aiuta
notevolmente gli studiosi ad accedere in maniera
scientifica alla ricerca storica.
Il seguente prospetto
riporta il numero di pergamene suddivise per secolo:
Epoca
(secolo)
|
N. di regesto
|
N. pergamene
|
Sec. XII
|
1-12
|
12
|
Sec. XIII
|
13-600
|
588
|
Sec. XIV
|
601-996
|
396
|
Sec. XV
|
997-1086
|
90
|
Sec. XVI
|
1087-1127
|
41
|
Sec. XVII
|
1128-1162
|
35
|
Sec. XVIII
|
1163-1187
|
25
|
Sec. XIX
|
1188-1196
|
9
|
|
Tot.
pergamene n.
|
1.196
|
Le attuali esigenze legate
ad una moderna fruibilità, anche da remoto, di
questo patrimonio archivistico hanno imposto
un’ulteriore sistemazione del fondo mediante il
ricorso alle nuove tecnologie multimediali. Le
stesse hanno permesso altresì di mettere in
sicurezza i preziosi documenti in modo definitivo.
Il progetto complessivo di
digitalizzazione del fondo diplomatico-pergamenaceo
ha previsto le seguenti fasi di lavoro:
A) Interventi
archivistici
Fase 1
|
Attività di revisione e completamento dei
regesti
|
Fase 2
|
Analisi delle pergamene e redazione degli
apparati critici di corredo, compresa nota
introduttiva e metodologica
|
Fase 3
|
Coordinamento
rapporti tra archivisti, storici, tecnici
informatici e grafici
|
B) Interventi
finalizzati alla fruizione virtuale del fondo
Fase 1
|
Analisi delle pergamene
|
Fase 2
|
Scansione
|
Fase 3
|
Post produzione
|
Fase 4
|
Impaginazione del DVD
|
Fase 5
|
Progetto grafico
|
Fase 6
|
Pubblicazione e
riproduzione del
DVD
|
In prima istanza, nell’anno
2011, l’Accademia ha provveduto a realizzare le
seguenti fasi di lavoro:
Fase 1:
Analisi delle pergamene
In questa è stato analizzato
il materiale pergamenaceo o cartaceo, si sono
valutati gli eventuali problemi che potranno
emergere in fase di scansione e sono state
analizzate procedure speciali riguardanti pergamene
o documenti particolarmente rovinati o di dimensioni
considerevoli.
Da ultimo è stata effettuata l’analisi della
procedura di scansione dei regesti allegati ai
documenti.
Fase 2:
Scansione
L’intero ciclo di lavoro e il materiale digitale
prodotto hanno fatto riferimento al quadro normativo
predisposto dal Ministero per i Beni e le Attività
Culturali – Istituto Centrale per il Catalogo e la
Documentazione (ICCD),
segnatamente alla
“Normativa per l’acquisizione digitale delle
immagini fotografiche”, (Roma, 1998) e “La
documentazione fotografica delle schede di catalogo
– Metodologie e tecniche di ripresa” (Roma, 1998).
Dalla citata Normativa, al paragrafo: Definizione
dei livelli qualitativi,
viene previsto il
Livello A come quello relativo a: “immagini di
altissima risoluzione spaziale, da utilizzare
essenzialmente per la stampa e come riferimento
digitale di alta qualità dell’originale
fotografico…” da cui si deduce che tale tipologia è
la sola accettata per supplire alla mancanza del
negativo.
I file prodotti hanno
rispettato i seguenti criteri qualitativi:
risoluzione: 300 dpi per la dimensione reale del
documento;
colore: RGB a 24 bit;
formato: PNG (consigliato dall’ICCD) o in
alternativa TIFF non compresso;
ogni scansione è stata accompagnata da riferimento
metrico e cromatico (Kodak Color Control Patches);
ogni pergamena e/o sigillo sono stati riprodotti su
sfondo omogeneo bianco.
La fase di digitalizzazione
è stata effettuata con scanner ottico piano a luce
fredda delle pergamene, sia al recto che al verso.
Tutto il materiale
digitalizzato è diviso ed organizzato in cartelle
per ciascuna pergamena recanti il rispettivo numero
identificativo di catalogo.
Fase 3:
Post produzione
Ogni singola immagine
scansionata è stata adattata ad una visione ottimale
a video e i documenti sono stati organizzati per una
consultazione intuitiva.
In questa fase sono state
altresì valutate eventuali imperfezioni presenti
sulle immagini acquisite da scanner e, dove
necessario, si è proceduto a una nuova o ulteriore
fase di scansione.
Il progetto iniziale
prevedeva la digitalizzazione di n. 1.096 pergamene
poiché nel 2005 l’Accademia aveva già portato a
termine l’attività di digitalizzazione in via
sperimentale di n. 100 pergamene nell’ambito del
progetto “Progetto di conservazione
valorizzazione e fruizione del patrimonio
storico-archivistico della Comunità Montana Zona H
Alte Valli del Potenza – Digitalizzazione del
materiale pergamenaceo dei Comuni aderenti al
progetto”.
Al termine dei lavori di
digitalizzazione si è deciso di procedere con la
ri-digitalizzazione dei n. 100 documenti già
trattati nel 2005 in quanto gli standard adottati
all’epoca non sono stati reputati qualitativamente
soddisfacenti e all’altezza delle attuali scansioni.
Sono state altresì
digitalizzate pergamene non appartenenti al fondo
diplomatico del Comune di Treia: nei diversi fondi
archivistici dell’Accademia sono state ritrovate
alcune pergamene attaccate a del materiale
documentario o utilizzate per foderare volumi.
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