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Restauro di n. 3 disegni acquerellati su carta e
applicati su tela raffiguranti il territorio
comunale
Nell’anno 2010 è stato dato
incarico per l’esecuzione del restauro di n. 3
disegni acquerellati su carta e applicati su tela,
raffiguranti il territorio comunale di Treia
risalenti al 1700.
Le opere, ritrovate nei
magazzini dell’Accademia, si presentavano in pessimo
stato di conservazione sono state affidate alla
ditta Restauro Marche di Elisabetta Vinciguerra e
Simone Settembri di Mogliano.
Il lavoro di restauro è
consistito nelle seguenti fasi di intervento:
pulitura sommaria del verso e recto con aspiratore e
pennelli morbidi;
rimozione dalle cornici;
distacco della carta dalla tela di supporto;
pulitura definitiva della carta e su
deacidificazione;
risarcitura delle lacerazioni e reintegrazione
estetica;
ricollocazione sulla tela originaria con fasce
perimetrali per il tensionamento;
restauro, disinfestazione delle cornici lignee e
rimontaggio dei disegni.
Restauro tela del XVII secolo raffigurante San
Francesco di Paola
A seguito del riordino
dell’Archivio del Monastero di Santa Chiara avvenuto
nell’anno 2010, tra la documentazione analizzata è
stata rinvenuta una tela risalente intorno al 1700
delle dimensioni di circa 70x60 cm, raffigurante San
Francesco di Paola – con barba bianca ed abito
scuro, con lo sguardo rivolto verso il basso, con
mani incrociate sul petto che reggono una corona e
un bastone dove alle estremità si intravedono delle
fiammelle con la scritta CHARITAS.
L’opera si presentava in
cattivo stato di conservazione: nel perimetro vi
erano delle piccole lacerazioni. Era ricoperta da
uno strato di polvere e sporco vario che rendevano
non leggibile il dipinto. La tela e il colore erano
molto sottili con il pigmento abraso su tutta la
superficie e con piccole ma numerose cadute. Nella
metà orizzontale era evidente la piegatura di come
il quadro è stato ritrovato. Erano presenti altresì
dei piccoli fori (n. 3 sul lato sinistro in alto ed
altri al centro della tela). Su tutto il lato
sinistro era evidente un alone formatosi al contatto
con l’acqua.
Si è ritenuto necessario un
intervento di restauro eseguito con l’autorizzazione
e sotto le direttive della competente Soprintendenza
per il Patrimonio storico, artistico ed
etnoantropologico delle Marche, sede di Urbino.
I lavori sono stati affidati
alla ditta Ars Nova di Pignani e Perugini di
Montecosaro, accreditata presso la stessa
Soprintendenza, che ha concluso i lavori nel maggio
del 2011.
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