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I novant’anni di Mons. Giuseppe Palmucci: decano dell’Accademia Georgica e del clero locale

Treia, 25 aprile 2014

L’Accademia Georgica di Treia ha festeggiato il 90° compleanno di Mons. Giuseppe Palmucci, uno dei soci più longevi dell’istituzione, con la consegna di una targa e di una pergamena con dedica.
Il clero locale ha voluto sottolineare questo importante traguardo di  Don Giuseppe lo scorso venerdì 25 aprile con una messa solenne nella chiesa di San Francesco di Treia dallo stesso presieduta e concelebrata con Don Gabriele Crucianelli, parroco della cattedrale di Treia, e Padre Giovanni Petrelli.
I parenti, gli amici, tutti i sacredoti di Treia e i conventuali del SS. Crocifisso lo hanno poi allegramente festeggiato in un ristorante treiese.
 
Mons. Giuseppe Palmucci, per i tutti Don Peppe, ha rappresentato per chi l’ha conosciuto, la figura di un sacerdote dinamico, da sempre attento alle varie problematiche di Treia, sua città di origine e dove ha esercitato la sua missione di sacerdote.
Seminarista, prima al seminario treiese e poi in quello di San Severino Marche, si è reso disponibile sin da subito per guidare i campo-scuola estivi a Pescasseroli, con Don Cesare Ridolfi, sacerdote di Roma rivelatosi determinante nella scelta di vita di Don Giuseppe, come fu decisivo l’incontro che il seminarista Palmucci, preso da forti dubbi sull’autenticità della sua chiamata da parte del Signore, ebbe, nel 1945 con Padre Pio, in occasione di una gita a S.Giovanni Rotondo: fu proprio il Santo Cappuccino a scegliere Don Giuseppe tra le centinaia di ragazzi per assisterlo come chierichetto durante la S. Messa, a convincerlo a confessarsi da Lui e ad indirizzare Don Giuseppe al Sacerdozio, episodio, questo, che, ha contrassegnato la sua vita e che ha rivelato solo recentemente con grande commozione.
Don Giuseppe è stato ordinato Sacerdote da Mons. Ferdinando Longinotti il 29 giugno 1949 ed ha celebrato la prima Messa solenne nella Cattedrale di Treia il successivo 3 luglio; per un anno ha svolto la sua attività nel Seminario diocesano di San Severino Marche.
E’ stato inoltre un personaggio determinante nell’organizzazione dell’Oratorio parrocchiale di Treia, dove si sono formati molti dei giovani treiesi. Per sei mesi è stato cappellano nella Parrocchia di Chiesanuova, quindi, fino al 1965, ha ricoperto l’incarico di vice parroco di Don Nardino Orazi nella Cattedrale. Dopo le dimissioni di Mons. Longinotti, è stato nominato Vicario capitolare della Cattedrale di Treia, incarico confermato da Mons. Silvio Cassulo e che Mons. Ersilio Tonini ha elevato al rango di Delegato Vescovile per la Diocesi di Treia.
Dal 1968 ha conosciuto i Padri Redentoristi di Bussolengo, con i quali ha intrapreso un proficuo percorso di evangelizzazione con le Sante Missioni, tenute in Sicilia, in Sardegna, nel Veneto, in particolare nel Bellunese, e nel Sannio, dimostrando ancora una volta le sue grandi doti umane nell’approccio con i fedeli e le sue qualità di grande predicatore, che lo porteranno a commentare le “Tre Ore di Agonia” in quasi tutte le chiese della Provincia, fino a pochissimi anni fa.
Don Giuseppe si è anche interessato attivamente della vita sociale della sua Città: il 4 agosto 1954 ha fondato e diretto il Laboratorio di Maglieria "Maria Immacolata", dove trovano occupazione centinaia di ragazze treiesi e che è rimasto attivo fino al 1969. Nel 1957 il laboratorio di maglieria raggiunse l’apice della produzione; le operaie interne erano una quarantina, mentre almeno sessanta quelle lavoranti a domicilio. Per le lavoranti non mancavano momenti di socializzazione, come la Messa settimanale nella Cappellina, o i momenti di allegria in occasione della Festa di S. Giuseppe, del Carnevale e del Natale: durante la stagione estiva venivano organizzati campeggi ad Elcito, al Santuario della Madonna dell’Ambro e ad Ussita; gite sociali furono organizzate anche a Vico di Fassa, Cortina d’Ampezzo, Lago di Carezza, Passo di Carlomagno, Bernina, Carpi, Napoli, Sorrento, Pompei, Amalfi, Caserta ed a Lourdes. Poi sopraggiunse la crisi dovuta soprattutto alla concorrenza, cui Don Giuseppe, con le poche risorse disponibili non fu in grado di opporsi, nonostante fossero subentrati nuovi soci che avevano acquistato quote del Maglificio, più per un senso di amicizia nei confronti del “nostro” che per vero interesse imprenditoriale. Fu così che, sul finire degli sessanta, con il groppo in gola, Don Giuseppe dovette cessare l’attività, con il rammarico di quanti vi avevano visto un punto di riferimento per la società treiese. 
Don Peppe è stato per venti anni Presidente dell'asilo "Savoia" di Treia; questa esperienza si caratterizzò essenzialmente per la nuova sede dell’asilo infantile, che, abbandonati i fatiscenti locali del centro storico, si trasferì presso la splendida Villa Spada che il proprietario, Padre Mastrocola, aveva concesso in un affitto pressoché simbolico al nostro “Don”. Subito intervennero gli aiuti economici e materiali di alcune famiglie treiesi che vedevano di buon occhio che i loro bambini fossero ospitati in un ambiente che, anche sotto l’aspetto climatico e naturalistico, rappresentava quanto di meglio potesse offrire la Città. Anche in questa circostanza, come in quella del “laboratorio”, Don Giuseppe confidò tanto nella “provvidenza”, che si  è concretizzata ora in un contributo pubblico, ora in una elargizione privata, ora nella gratuita collaborazione di quanti curavano la manutenzione dei locali e del parco, o accudivano agli ospiti, i quali, a fronte di una modesta retta mensile, usufruivano di servizi di alto livello, rappresentati da un adeguato apprendimento di elementi di educazione elementare e da un buon vitto, oltre che da momenti ludici ottimamente organizzati, come le feste in maschera per il Carnevale, le recite dei bimbi, alcune edizioni del Festival di musica leggera, ancora vive nella memoria dei treiesi. Quando sopraggiunsero consistenti difficoltà economiche, ma anche problemi di carattere burocratico ed amministrativo, l’Asilo Savoia, che era stato riconosciuto nel 1986 “ente morale” dalla Regione Marche, entrò nella disponibilità del Comune di Treia, che ne proseguì l’opera sia pure nella sua struttura pubblica.
La sua innata vocazione verso i giovani lo volle per molti anni anche Presidente della locale Società Sportiva di calcio "La Rondinella”.
Ancora oggi Don Peppe alla sua veneranda età è rettore della chiesa di San Francesco di Treia: il compito che ha svolto più a lungo, nel contesto della sua più che sessantenne e luminosa storia di “sacerdote treiese”.
Un grande abbraccio dei soci dell’Accademia Georgica e di tutti i cittadini treiesi.

 

 

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